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PIAZZA LIBERAZIONE CONCORSO DI IDEE

Vo' _ Padova

2017

COME DUE MANI CHE SI STRINGONO

“non è parola che valga a rendere le tinte con si’ delicata e si ricca varietà’ digradanti, dell’azzurro e del verde, il colore delle nubi, e la forma de’colli, che o soli o appoggiati l’uno all’altro fraternamente, s’abbelliscono con la mutua bellezza […]”.

(Ricordi sui Colli Euganei, 1846, Niccolò Tommaseo

 

Più bassa di un colle, ma piuttosto elevata

Rispetto alla campagna circostante, con notevole giro,

dolcemente si gonfia un’altura ricca di acqua bollente;

[…] Qui c’è l’umida e infiammata regione di Vulcano :

qui la ricchezza della terra è il regno infuocato della plaga solforosa

(Carme “Aponus”, IV sec.

d.C , Claudio Claudiano)

Descrizione dell’idea progettuale sotto il profilo storico-culturale, architettonico e funzionale

 

Il progetto di riqualificazione urbana delle tre piazze centrali di Vo’ (Piazza Liberazione, Piazza Martiri e Piazza Spolverato) si propone di rinvenire armonica unione tra l’“altura ricca” dei colli euganei e la sua “campagna circostante” (poema Aponus, Claudio Claudiano), ritrovando nei suoi spazi collettivi centrali un denso fulcro nodale dell’intera compagine in grado di attivare sinergiche e feconde relazioni con le diverse anime presenti a Vo’, oggi troppo separate sia per la persistente presenza della Strada provinciale Sp.89, sia per il più recente accrescimento urbanistico sommatorio di singole lottizzazioni, estraneo a qualsivoglia radicamento urbano.

 

Come nella scultura di Rodin (La Cathédrale, prima intitolata L’Arche d’alliance, 1908, Auguste Rodin) le due mani (destre), incarnazione oltre che estetica anche della fatica e cooperazione umana, si cercano, si stringono, si costituiscono a cattedrale (in cui non a caso il ruolo del vuoto diventa pregnante, come sottolineato da Rilke (1928): «La participation de l’air avait toujours été d’une grande importance»), simbolo in cui la cittadinanza si possa riconoscere e trovare identità, così le piazze, ricapitolatrici di senso di appartenenza dei verdi colli e della lussureggiante pianura, e delle porzioni urbane ad esse ancorate, pur nella loro mantenuta autonomia, cercano composizione armonica (“in armonie pur io possa compormi”, 30 dicembre, IX Ecloghe, Andrea Zanzotto) per donare insieme luoghi di convivialità, sentimento civico, spirito appartenenza attraverso l’instaurazione di relazioni diffuse e capillari.

 

Indicazioni delle scelte progettuali in riferimento alle necessità rilevate in sede di analisi

 

Il progetto, attraverso un’attenta disamina delle potenzialità presenti nell’intera compagine, vuole valorizzare e mettere a sistema le molte e diverse polarità, quali i differenti poli di socializzazione (la sede comunale, il Consorzio, il complesso parrocchiale Maria Ausiliatrice, la scuola Elementare G.Negri), l’articolato e minuto sistema commerciale, la presenza di accenni più urbani (il portico su via Risorgimento, il marciapiede lungo la via Marconi (tratto della Sp89), molto vivo per la presenza di attività commerciali e delle fermate dell’autobus etc.), cercando di far funzionare il sistema degli spazi urbani centrali quale collettore di relazioni, nel tentativo di una ridefinizione che sia in grado di coinvolgere l’intero assetto urbano (considerato come sistema unitario, seppur complesso e differenziato, compartecipe all’unisono dell’intera configurazione urbana), e non di ridisegnare esclusivamente gli spazi all’interno del perimetro di progetto stabilito dal concorso.

I punti progettuali strutturanti sono:

_ La ridefinizione di Piazza Martiri come testa di via Risorgimento, oggi semplice strada viabilistica di distribuzione alle lottizzazioni, che si pensa trasformabile nel tempo in vero asse urbano dell’espansione della compagine ad ovest; la piazza, liberata dai parcheggi, collegata progettualmente ai portici di via Risorgimento, diverrebbe recapito così anche di senso per quella porzione di Vo’ che oggi sembra un po’ esclusa dalla presenza della strada provinciale, nonché luogo di socialità e incontro e di possibili feste e degustazioni di vini.

 

_ Una nuova configurazione della piazza della libertà, luogo centrale e simbolico della collettività, diretta espressione del paesaggio collinare e sede del palazzo comunale; attraverso una lieve rimodellazione del terreno e una definizione architettonica “forte” dei suoi bordi, la piazza, degradando dai portici del Comune, si “alza” rispetto alla strada provinciale, determinandone un forte carattere di unitarietà, quiete e protezione rispetto al traffico presente sulla provinciale, creando un luogo di più intima abitabilità.

 

_ Un allargamento nel tratto di via Marconi degli spazi pedonali così da creare un vero “terzo” spiazzo, vero punto d’incontro altamente vitale tra le differenti parti di Vo’, animato dalla presenza di attività commerciali, banche, bar, fermate dell’autobus, vero nuovo luogo urbano sottratto all’esclusiva presenza veicolare.

 

_ Una ridefinizione dello spiazzo sul retro dell’edificio del Consorzio per divenire luogo di sosta e nello stesso tempo ludico, parco/luogo più riparato ma al contempo connesso con i luoghi centrali e i percorsi che li attraversano.

 

_ La strutturazione di percorsi, sottolineati da delicati accenti nella definizione materica della pavimentazione, che legano in rete importanti luoghi di incontro, come la Scuola elementare, la Chiesa, i portici di via Risorgimento, etc, oggi episodi autonomi, non compartecipi delle spazialità centrali della compagine di Vo’

Gli elementi più propriamente architettonici sono:

 

_ La costituzione sulla piazza liberazione di bordi “abitali”; la necessaria ridefinizione morfologica della piazza avviene attraverso la costituzione di densi bordi verdi che verso la piazza divengono panche e luoghi di sosta, che ne determinano forma e carattere intimo; verso via Marconi il bordo, seguendo l’innalzamento della quota della piazza rispetto alla via diviene protezione dal traffico e nello stesso tempo occasione di incontro e socialità, coadiuvato dalla presenza della nuova pensilina e dei gradoni per coloro che devono aspettare l’autobus. Particolare attenzione è stata riposta alla presenza delle alberature esistenti e a quelle di progetto per favorire la sosta in luoghi ombreggiati durante il periodo più caldo, senza però ostacolare l’organizzazione del mercato nelle piazze e la loro percezione unitaria.

 

_ La definizione architettonica dell’accesso al Consorzio dalla Piazza Martiri; attraverso una lieve modellazione del terreno che determina un nuovo piano alla quota dell’edificio e la realizzazione di una pensilina, si è cercato di dare nuova sottolineatura alla facciata laterale del palazzo sede del Consorzio e di associazioni; anche in questo luogo, liberato dai parcheggi sono state progettate panche/bordi perimetrali che rendano anche questo spazio luogo conviviale.

 

_ La realizzazione di un nuovo luogo di gioco e sosta per i più giovani e i meno giovani nell’attuale parcheggio alle spalle dello stesso edificio; anch’esso liberato dai parcheggi veicolari, il progetto prevede l’allestimento di un piccolo parco, appartato e tranquillo, collegato con il campo da bocce e con l’ingresso secondario della scuola elementare G. Negri, in cui attivare attività ludiche al riparo dalla pericolosità stradale.

 

_ La realizzazione di nuove pavimentazioni unitarie; il progetto prevede l’utilizzo di una pavimentazione matericamente unitaria, non solo nelle piazze ma anche nei brani di vie che ne costituiscono linfa necessaria. Si è pensato di utilizzare per le ben note ragioni di sostenibilità ma non solo, anche per la volontà di radicamento al luogo e quindi di continuazione di sentimento di appartenenza e d’identità, la pietra trachite di Zovon; e nelle listellature e negli elementi di arredo urbano si propone l’uso della pietra di Vicenza per accentuare l’effetto bicromatico dell’intero intervento. Per la pietra trachite di Zonon si è pensato ad un duplice utilizzo; da un lato si intende recuperare le lastre già presenti nelle piazze, e, attraverso una macinatura nelle cave adiacenti, realizzare una pavimentazione in piazza Liberazione di conglomerato cementizio misto a graniglia di trachite; il tutto impreziosito dalla presenza di cordoli e listellature in pietra di Vicenza che ne esaltino la dualità cromatica. Dall’altro dall’uso più tradizionale di questa pietra, in lastre o in cubetti a seconda dei fondi a disposizione, nelle restanti parti progettate.

 

_ La progettazione di panche e muretti di contenimento dei bordi inclinati a prato (con essenze a bassa o nulla manutenzione); sono state progettate numerose sedute al fine di rendere questi luoghi centrali comodi luoghi dello “stare”, di sosta e di incontri. Per questi elementi architettonici sono state pensate due soluzioni, anche qui, a seconda degli importi a disposizione. La prima prevede il rivestimento di tutti questi elementi in lastre in pietra di Vicenza; la seconda, per ridurre i costi, la realizzazione di questi in cemento bianco, particolarmente curato nell’impasto, per mantenere la bicromia caratterizzante tutto l’intervento.

 

_ La progettazione di un cavidotto ispezionabile accostato all’alberatura a sud della piazza Liberazione e intorno alla piazza Martiri, che conduca l’impiantistica necessaria oggi all’organizzazione del mercato; esso però è pensato di sezione generosa, in maniera da poter ospitare eventuali necessità di nuovi impianti futuri. A questa linea è collegata anche l’illuminazione a pali progettata per illuminare le piazze, alla cui base saranno presenti gli “attacchi” impiantistici di distribuzione per le file dei veicoli del mercato o per le altre manifestazioni.

 

_ La riprogettazione delle differenti quote presenti tra marciapiedi e strade veicolari; attraverso l’innalzamento della quota delle strade via IV novembre, via Marconi, il lato a sud di piazza liberazione, via Rimembranze, unitamente all’unificazione della pavimentazione e alla presenza di piccoli pali di protezione, si è cercato di attivare una percezione maggiormente unitaria degli spazi aperti e non “separata” tra le diverse funzioni presenti (percorribilità veicolare o pedonale).

Il progetto qui proposto ha inoltre cercato di soddisfare i requisiti richiesti dal concorso non venendo meno all’idea unitaria che lo ha guidato:

1. Riduzione della velocità veicolare attraverso l’uso di piccoli innalzamenti stradali, l’utilizzazione di materiali più pregiati nelle sedi stradali che suggeriscano minori velocità di transito, la realizzazione di un sistema di svincolo a rotonde che distribuisca il traffico e organizzi al meglio le numerose “svolte”, ma allo stesso tempo non sia snaturante il carattere di pregio urbano presente negli spazi centrali del Comune.

 

2. Costituzione di un carattere architettonico e urbano di grande unitarietà delle diverse piazze e luoghi urbani, pur nelle loro differenti articolazioni, con l’intento di creare un forte senso di appartenenza allargato all’intero sistema degli spazi aperti urbani.

 

3. Riorganizzazione del sistema delle soste veicolari (ricollocazione di cento posti auto) in maniera che non diventino invadenti nella percezione degli spazi, ma, allo stesso tempo, rimangano a servizio delle numerose attività presenti.

 

4. Valorizzazione del carattere di “centralità” delle piazze attraverso la progettazione di un adeguato sistema di elementi di arredo urbano, sobrio ma efficace, unitamente allo studio per un’illuminazione diffusa, a risparmio energetico, che sia anche funzionale per le altre attività che possano usufruire di questi spazi.

 

5. Valorizzazione della sede del Comune e dell’edificio del Consorzio che diventano veri protagonisti degli spazi a loro prospicienti con cui instaurano nuove e feconde relazioni.

 

6. Costituzione di una rete tecnologica ispezionabile e facilmente utilizzabile e implementabile per l’impiantistica necessaria nelle piazze, sia in occasione del mercato, sia delle altre numerose manifestazioni che potranno trovare posto.

 

7. Formulazione di un progetto che, pur nella sua complessità, ha come sua linea fondante una profonda riflessione sul concetto di sostenibilità, declinato non soltanto in termini economici e di basso consumo ambientale, ma in termini di qualità urbana spaziale come possibile veicolo di inclusione sociale e di spazialità conviviali.

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